Venerdì 14 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che intende porre un limite all’avanzata della cementificazione e proteggere il suolo agricolo come elemento di cornice ambientale e paesaggistica del Paese.
Il premier Monti ha addirittura parlato del tema importante dell’agricoltura e della preservazione dei suoli fertili come tema strategico per coniugare tutela e sviluppo, rammaricandosi di non avere inserito un tale provvedimento definendolo <<risolutivo di molti problemi della società italiana>> nel famoso decreto “Salva Italia”, <<perché ha molto a che vedere con la salvezza dell’Italia concreta>>.
In 40 anni il terreno agricolo ha perso 5 milioni d’ettari (la somma di Lombardia, Emilia Romagna e Liguria: il 70% è stato abbandonato mentre il restante milione e mezzo d’ettari (un’intera Calabria) è stato urbanizzato in maniera non sostenibile con gravi conseguenze sull’equilibrio idrogeologico e sul paesaggio.
Al 2012, la superficie urbanizzata è pari al 6,7% del territorio nazionale (in pianura padana si arriva al 16,4%). La tendenza attuale è in ogni caso un incremento della superficie impermeabile.
Il ddl prevede:
- Una soglia massima da stabilirsi a livello nazionale e regionale da destinare a superficie agricola edificabile.
- La creazione di un comitato ministeriale per il monitoraggio del consumo di suolo su tutto il territorio nazionale.
- Di impedire agli enti locali di utilizzare i proventi delle concessioni edilizie per finanziare le spese correnti.
- Di impedire ai terreni agricoli che hanno usufruito d’aiuti pubblici il cambio di destinazione d’uso per almeno 5 anni.
- Di favorire il recupero degli edifici rurali mediante manutenzione, ristrutturazione e restauro tramite finanziamenti.
La filosofia generale è quella di garantire un equilibrio tra zone edificate e aree agricole, ponendo un limite massimo al consumo di suolo e stimolando il riutilizzo delle zone già urbanizzate.
Ora inizia l’iter legislativo, che purtroppo assai difficilmente potrà entro la fine della legislatura. Le varie associazioni ambientaliste e per la difesa del territorio (si veda per esempio l’intervento di Carlo Petrini su Repubblica del 15 settembre scorso) stanno promuovendo iniziative e proposte di miglioramento del testo. In ogni caso, il prossimo Governo, non potrà ignorarlo.
Questo sito/blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con cadenza periodica né è da considerarsi un mezzo di informazione o un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001.
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